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7. UN TAGLIO DECISO ALLE TASSE – PIÙ TRASPARENZA NEL BILANCIO – UN TERRITORIO “AMICO” DELLE IMPRESE

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7. UN TAGLIO DECISO ALLE TASSE – PIÙ TRASPARENZA NEL BILANCIO – UN TERRITORIO “AMICO” DELLE IMPRESE

A Cesena le entrate tributarie sono troppo elevate, come certificano i significativiavanzi di amministrazione (utili)
che il bilancio comunale registra ogni anno (basti pensare  ai circa 8 milioni di euro di avanzo libero nel 2017).

Piuttosto che creare “tesoretti”, occorre alleggerire, fin da subito, la pressione fiscale locale. Oltre alla riduzione degli avanzi di bilancio, ci sarà spazio per ottimizzare la spesa grazie ai minori accantonamenti che il Comune potrà fare una volta esauriti quelli a copertura degli “scandali” degli ultimi anni: pensiamo alle vicende de I Gessi, Sapro e dello stadio comunale, che hanno sottratto ingenti risorse al bilancio pubblico. Un’altra fonte di economie sulla parte corrente del bilancio deriverà da un nuovo impegno sul fronte della gestione degli insoluti (residui attivi), a cui verranno dedicate nuove risorse e procedure.
Infatti, pur essendo il Comune di Cesena poco indebitato finanziariamente, ha poca capacità di spesa, in quanto ha cifre rilevanti congelate nel Fondo crediti di dubbia esigibilità (nel 2018 oltre 21 milioni di euro).
Infine, occorre razionalizzare ulteriormente il numero di società ed enti partecipati dal Comune, che rappresentano spesso piccoli centri di potere più utili alla politica che ai cittadini.

Proposte
1) Effettuare una ‘’due diligence’’ sul bilancio comunale con particolare riferimento alla spesa corrente al fine di evitare sprechi e recuperare efficienza.

2) Creazione di un “Ufficio Unico delle Entrate” che, raccordando tutti i flussi di entrata del Comune (tributi, Codice della Strada, oneri, servizi a domanda individuale, edilizia sociale ecc.), abbia costantemente sotto controllo la situazione “dare/avere” e possa intervenire in tempi rapidi sul contribuente insolvente evitando che si formino sacche di insoluto poi difficili da riconciliare. L’immediatezza dell’azione come deterrente alla evasione/elusione.

3) Ridurre i tributi comunali, tramite un calo deciso dell’IMU gravante sui fabbricati strumentali, la diminuzione del 50% della COSAP (occupazione di suolo pubblico) e l’eliminazione dell’imposta di soggiorno.

4) RIDUZIONE DELLA TARI: alla luce dell’aumento di circa cinque milioni di euro registrato solo negli ultimi cinque anni (quasi + 9%), è doveroso ridiscutere la Tari che il Comune incassa, con scarsi risultati (visti i tanti casi d’insoluti), per conto di Hera. Questi aumenti, infatti, certificano una gestione dell’imposta quantomeno anomala, anche in considerazione del fatto che la raccolta differenziata è aumentata negli ultimi anni dal 40% al 68%. Dunque, il cittadino s’impegna sempre di più nella differenziata ma, in cambio, fino ad oggi, ha ottenuto solo un aumento delle tariffe. Per intervenire al ribasso su questa imposta e sui costi ad essa collegati servono almeno tre interventi concreti:
a) promozione della “tariffa puntuale” Ovvero pagare in proporzione ai rifiuti realmente conferiti.
b) nuovo approccio con Hera il soggetto col quale il Comune, nell’interesse dei cittadini, deve dialogare. Hera è anche nostra, come dimostrano i quasi due milioni di euro incassati ogni anno dal nostro Comune, e non può comportarsi come un soggetto terzo.
c) utilizzare il dividendo annuale di Hera per scontare l’imposta alle utenze deboli, o a quelle per le quali si vogliono attuare politiche di incentivazione.
d) revisione dell’attuale gestione dei rifiuti, anche con tecnologie digitali a supporto.

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