5. COMMERCIO E SVILUPPO
5. COMMERCIO E SVILUPPO
Serve un piano di rilancio delle attività commerciali del centro storico e dei quartieri che,
in questi ultimi anni, sono state lasciate sole e condannate a morte dalle dissennate politiche dell’amministrazione uscente.
ECCO LE NOSTRE PROPOSTE
1) Un progetto condiviso
È necessario, dopo gli anni delle decisioni “imposte unilateralmente dall’alto”, mettere attorno ad un tavolo tutti i soggetti – a vario titolo – coinvolti nella vita del centro storico e del forese e, con un approccio impostato sull’ascolto, arrivare ad un progetto condiviso.
2) Introduzione della figura del City Manager
Individuare una figura altamente profilata che, per competenze e knowhow, sia in grado di seguire costantemente la realizzazione del piano di rilancio, ponendosi come ricettore di proposte e come trait-d’union tra cittadini, associazioni, operatori ed ente pubblico.
3) Creazione di momenti di confronto con gli operatori
Prima di avviare un vero e proprio piano esecutivo, il Comune sottoporrà all’attenzione di esercenti e commercianti la sintesi del progetto di rilancio che, in una logica work in progress, può e deve essere migliorato e
modificato in base alle esigenze contingenti. E nella fase operativa sono necessari incontri istituzionali di aggiornamento per verificare “lo stato dei lavori”, valutare i risultati parziali e le prospettive future.
4) Piano della sosta
Non si può pensare di rilanciare il commercio se, come avvenuto negli ultimi anni, si decide politicamente di isolare quelle che, anni fa, erano considerate le vie dello shopping. Un serio progetto a favore dei commercianti di Cesena non può prescindere da un funzionale piano della sosta a ridosso del centro storico, ma anche nelle aree commerciali più decentrate.
5) Snellimento delle pratiche e dei regolamenti edilizi
Bisogna agevolare – e non scoraggiare con i vincoli della lentocrazia – l’insediamento o l’accorpamento di nuove attività, snellendo le procedure burocratiche e rendendo meno complessi i percorsi istituzionali per ottenere permessi e certificazioni.
6) Negozi sfitti
Coinvolgere i proprietari degli immobili sfitti e, intercettando le aspettative della domanda e le esigenze dell’offerta, arrivare ad una sintesi virtuosa che sblocchi molte situazioni con l’obiettivo di provare ad alzare, in
un solo mandato, tutte le serrande chiuse in questi anni. In ogni caso, per evitare processi di degrado e di desertificazione, anche i negozi sfitti – in attesa di riaprire – hanno il dovere di offrire alla collettività, sul piano estetico, una situazione decorosa. Calmierare gli affitti e prevedere ipotesi di detrazioni.
7) Piano eventi
Serve un’accurata pianificazione di iniziative eterogenee che intercettino una clientela più numerosa socialmente trasversale e non solo locale. Gli eventi devono aumentare nel numero e nella qualità per cercare di rilanciare, soprattutto nei fine settimana, il commercio di tutta la città.
8) Commercio 4.0
Formazione guidata per i commercianti che devono potersi destreggiare con familiarità tra i servizi dell’e-commerce, implementando – grazie all’online – il portafoglio clienti e raggiungendo una sostenibilità economica anche nei periodi dell’anno più critici.